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Dante Alighieri - Convivio
che questa donna li vide. E qui si vuol sapere che avve-
gna che più cose ne l occhio a un ora possano venire, ve-
ramente quella che viene per retta linea ne la punta de la
pupilla, quella veramente si vede, e ne la imaginativa si
suggella solamente. 5. E questo è però che  l nervo per
lo quale corre lo spirito visivo, è diritto a quella parte, e
però veramente l occhio l altro occhio non può guarda-
re, sì che esso non sia veduto da lui, ché, sì come quello
che mira riceve la forma ne la pupilla per retta linea, co-
sì per quella medesima linea la sua forma se ne va in
quello ch ello mira: e molte volte, nel dirizzare di questa
linea, discocca l arco di colui al quale ogni arme è leggie-
re. Però quando dico che tal donna li vide, è tanto a dire
quanto che li occhi suoi e li miei si guardaro. 6. La se-
conda cosa che dice, sì è che riprende la sua disobedien-
za, quando dice: E perché non credeano a me di lei? Poi
procede a la terza cosa, e dice che non dee sé riprendere
di provedimento, ma loro di non ubbidire; però che di-
ce che alcuna volta, di questa donna ragionando, dices-
se: Ne li occhi di costei doverebbe esser virtù sopra me,
se ella avesse aperta la via di venire; e questo dice quivi:
Io dicea: Ben ne li occhi di costei. 7. E ben si dee crede-
re che l anima mia conoscea la sua disposizione atta a ri-
cevere l atto di questa donna, e però ne temea; ché l atto
de l agente si prende nel disposto paziente, sì come dice
lo Filosofo nel secondo de l Anima. E però se la cera
avesse spirito da temere, più temerebbe di venire a lo
raggio del sole che non farebbe la pietra, però che la sua
disposizione riceve quello per più forte operazione. 8.
Ultimamente manifesta l anima nel suo parlare la pre-
sunzione loro pericolosa essere stata, quando dice: E
non mi valse ch io ne fossi accorta Che non mirasser tal,
ch io ne son morta. Non là mirasser, dice, colui di cui
prima detto avea: Colui che le mie pari ancide. E così
termina le sue parole, a le quali risponde lo novo pensie-
ro, sì come nel seguente capitolo si dichiarerà.
Letteratura italiana Einaudi 55
Dante Alighieri - Convivio
CAPITOLO X
1. Dimostrata è la sentenza di quella parte ne la qual
parla l anima, cioè l antico pensiero che si corruppe. Ora
seguentemente si dee mostrare la sentenza de la parte ne
la qual parla lo pensiero nuovo avverso; e questa parte si
contiene tutta nel verso che comincia: Tu non se morta.
2. La qual parte, a bene intendere, si vuole in due partire:
che ne la prima [lo pensiero avverso riprende l anima di
viltade; e appresso comanda quello che far dee quest ani-
ma ripresa, cioè ne la seconda] parte, che comincia: Mira
quant ell è pietosa. 3. Dice adunque, continuandosi a
l ultime sue parole: Non è vero che tu sie morta; ma la
cagione per che morta ti pare essere, sì è uno smarrimen-
to nel quale se caduta vilmente per questa donna che è
apparita:  e qui è da notare che, sì come dice Boezio ne
la Consolazione, «ogni subito movimento di cose non av-
viene sanza alcuno discorrimento d animo»  ; e questo
vuol dire lo riprendere di questo pensiero. 4. Lo quale si
chiama «spiritello d amore» a dare a intendere che lo
consentimento mio piegava inver di lui; e così si può
questo intendere maggiormente, e conoscere la sua vitto-
ria, quando dice già «anima nostra», facendosi familiare
di quella. 5. Poi, com è detto, comanda quello che far
dee quest anima ripresa per venir lei a sé, e lei dice: Mira
quant ell è pietosa e umile; ché sono proprio rimedio a la
temenza, de la qual parea l anima passionata, due cose, e
sono queste che, massimamente congiunte, fanno de la
persona bene sperare, e massimamente la pietade, la qua-
le fa risplendere ogni altra bontade col lume suo. Per che
Virgilio, d Enea parlando, in sua maggiore loda pietoso
lo chiama. 6. E non è pietade quella che crede la volgar
gente, cioè dolersi de l altrui male, anzi è questo uno suo
speziale effetto, che si chiama misericordia ed è passione;
ma pietade non è passione, anzi è una nobile disposizio-
Letteratura italiana Einaudi 56
Dante Alighieri - Convivio
ne d animo, apparecchiata di ricevere amore, misericor-
dia e altre caritative passioni. 7. Poi dice: Mira anco
quanto è saggia e cortese ne la sua grandezza. Or dice tre
cose, le quali, secondo quelle che per noi acquistar si [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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